La parrocchia
Il primo e certamente assai importante dato storico intorno alle primitive parrocchie molto vaste, paragonabili territorialmente ai moderni distretti, della diocesi di Concordia si ha nella bolla di Urbano III del 1186, rilasciata al vescovo Gionata. In questa bolla è nominata pure Azzano; poche sono le notizie precise riguardo alla organizzazione di questa parrocchia. Dì certo conosciamo che nel 1695 Azzano aveva 942 abitanti.
Intorno al 1872 la Parrocchia di Azzano era composta dai colmelli: del Centro, del Capo di Sotto e di Sopra, più Colle, Zuian, Fratte, Cesena.
È opportuno ricordare che a partire dal secolo XIII divenne più intensa l’emancipazione delle cappelle succursali, per cui entro il distretto della Pieve di Azzano si crearono nuovi centri autonomi di vita religiosa. Fra questi dobbiamo elencare: Fagnigola, Pravisdomini, Cimpello, Villotta, Basedo, Tiezzo, Chions, Panigai, Salvarolo. In seguiti furono aggiunte le parrocchie di Tajedo e Praturlone, che precedentemente dipendevano dalla pieve di Pescincanna e quella di Corva che dipendeva da Torre.
La Chiesa Parrocchiale di Azzano Decimo, che gode del titolo di Pievanale e Arcipretale, per cura degli Arcipreti Lorenzini e Zucchi fu ingrandita e ridotta al disegno presente tra il 1748 e il 1771. È dedicata a S. Pietro Apostolo, il quale è anche il Patrono della Parrocchia. È stata consacrata dal Vescovo Gabrieli il 19 Maggio 1771, festa della Pentecoste. L’anniversario della consacrazione è ricordato ogni anno nella seconda domenica di Luglio. Il Parroco di S. Pietro di Azzano Decimo che gode del titolo di Pievano-Arciprete, è, da oltre un secolo, di nomina vescovile.
Ad oggi, la parrocchia comprende i Centri abitati o frazioni di: Fagnigola, Fratte, Zuiano, Santa Croce, Colle, Cesena, Capo di sotto ,Borgo Facca e Azzano D. (capoluogo del Comune omonimo), per un totale di oltre 9.000 parrocchiani. Attualmente il parroco e’ don Aldo Moras ed il vicario e’ don Thomas Salvador. Collaborano alle attività pastorali anche il parroco emerito don Dino Pavan e don Galiano Giuliano Lenardon.